Parigi-Nizza 2025, Patrick Lefevere contro ASO: “Caos indegno di una corsa WorldTour”

Patrick Lefevere si è scagliato contro l’ASO nella sua rubrica su Het Nieuwsblad. Le pesanti critiche dell’ex team manager della Soudal Quick-Step arriva in seguito a quanto successo nella quarta tappa della Parigi – Nizza 2025, quando la corsa è stata neutralizzata per quasi un’ora prima di ripartire. Un episodio partito indubbiamente da una volontà di preservare i corridori, che tuttavia è stata molto criticata dagli stessi proprio per le conseguenze subite praticamente da tutti, visto che il freddo è stato pungente, avvertito in questo modo molto più che se si fosse fatta corsa vera (anche se ovviamente la sicurezza è stata nettamente superiore).
Interrompere la corsa, fermarla e poi far ripartire gli atleti è stato un errore secondo l’esperto dirigente belga, che ricollega quanto successo quattro giorni fa con gli episodi del Giro d’Italia 2014, quando sotto la neve, a seguito di problemi di comunicazione, Nairo Quintana allungò sul resto dei favoriti per prendersi la maglia rosa che poi porterà sino alla fine ai danni del suo corridore Rigoberto Uran. “Si era trattata di una vera e propria manipolazione della gara, e lo stesso è accaduto mercoledì alla Parigi-Nizza – ha commentato senza giri di parole – Lasciatemi iniziare dicendo che ritenevo già sbagliata la decisione in sé. Se si neutralizza la corsa in quel punto, letteralmente in mezzo al nulla, cosa dovrebbero fare tutti questi corridori congelati? I pullman delle squadre erano al traguardo, le auto di supporto non avevano spazio per sette corridori e non c’era una sola casa in vista”.
Un episodio “indegno di una corsa di livello WorldTour”, secondo Lefevere, che riprende quanto detto da molti corridori, rimasti al freddo senza sapere bene cosa stesse succedendo. “Si potrebbe pensare che organizzazioni di questo livello abbiano abbastanza know-how per gestire una ripartenza ordinata. Non è così”, prosegue ricordando una situazione caotica: “La Movistar era in prima fila, Aleksandr Vlasov e Jonas Vingegaard erano invece ancora dentro o tra le vetture”.
Non manca anche un commento sulla tappa di sabato, modificata a causa delle avverse previsioni meteorologiche. Il 70enne fiammingo ha scritto la sua rubrica prima che questo fosse ufficiale, ma il giudizio resta pertinente: “È un bene che abbiano preso questa decisione in tempo, ma l’ASO sta anche dando la colpa a tutto questo maltempo. L’anno scorso, la stessa tappa fino ad Auron era stata programmata il sabato e non si era potuta svolgere nella sua interezza. L’arrivo fu allora sulla Madonne d’Utelle, dopo appena 104 chilometri di corsa. Quest’anno, Auron avrà il suo arrivo, ma la Côte de Belvédère e il Col de la Colmiane saranno abbandonati lungo il percorso. Peccato, ma prevedibile se si sceglie di correre nell’entroterra lontano da Nizza e dalla Costa Azzurra. Auron è una stazione sciistica, di solito pagano bene per ospitare il percorso, ma non ci si deve scandalizzare se il tempo lì è effettivamente inadatto a metà marzo. Si tratta pur sempre di una corsa su strada, non di uno slalom gigante”.
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